Le azioni del governo messe in campo per limitare le prescrizioni non urgenti

Il Governo si appresta ad adottare dei provvedimenti destinati a contrastare le liste di attesa. In particolare, si punta a tagliare le prescrizioni di visite ed esami non urgenti o indispensabili emesse soprattutto dai MMG. Per ottenere questo risultato, il Governo metterà al centro della sua azione il principio dell’”appropriatezza prescrittiva”.

Si stima che la messa in atto della cosiddetta “medicina difensiva” da parte dei medici di famiglia pesi circa il 20% delle prescrizioni totali, che determinano extra costi pari a 10 miliardi di euro l’anno.

Le modalità allo studio prevedono di vincolare il medico ad indicare nella ricetta il quesito diagnostico legato alla prestazione (secondo lo standard internazionale Icd-9-cm) in modo da tracciare tutte le prestazioni per aree diagnostiche. In pratica, in base al bacino di pazienti di ogni medico prescrittore si calcoleranno le ricette potenzialmente attese e nel caso di superamento di questo “tetto” di prescrizioni si attiverà un alert che consentirà a ogni Regione di intervenire in una determinata area raggiungendo anche il singolo camice bianco per capire le ragioni delle troppe ricette.

Oltre a ciò, il Governo adotterà anche altri provvedimenti indirizzati al raggiungimento di questo risultato: ambulatori aperti più a lungo, prescrizioni acquistate con la formula intramoenia, monitoraggio del fenomeno e nuove assunzioni.

 

La Redazione

Source: Dottnet